VIA ANDREA DORIA - Geometra Mario Vassallo

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VIA ANDREA DORIA

SUL SENTIERO DEI RICORDI > LO SVILUPPO URBANISTICO
VIA ANDREA DORIA
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VIA ANDREA DORIA E LA NASCITA DEL CENTRO CITTADINO
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Il "Palazzo del Sole" - Condominio Riviera è in costruzione e sullo sfondo, a destra nella foto, si vede l'Hotel Garden anch'esso in fase costruttiva

Terminata la Seconda Guerra Mondiale, che per fortuna ha solo “sfiorato” il territorio andorese litoraneo, fallita l’opera bellica in uscita dall’occupazione militare tedesca che prevedeva di far brillare intere aree minate sulle vie di collegamento principali in corrispondenza dei Capi Mele e Cervo, Andora si trova ad affrontare la tappa iniziale del proprio sviluppo urbanistico che la porterà sorprendentemente a sviluppare un indirizzo principalmente dedito all’attività e frequentazione turistiche.
L’economia di parecchie famiglie locali è stata mantenuta viva da impieghi nella cantieristica navale litoranea che, nonostante l’occupazione gestionale tedesca, è proseguita in modo piuttosto attivo per tutta la durata del conflitto mondiale, ma “furbescamente” portando a compimento gli scafi in costruzione fino ad un 80% della loro realizzazione per poi lasciarli incompiuti adducendo la scusa di mancanza delle provviste di materiali necessari.
Ma finita la guerra si deve trovare una svolta e imboccare una direzione per nuovi programmi di sviluppo del territorio e delle condizioni economiche degli abitanti.
Un abbozzo di pianificazione urbanistica prevede l’identificazione di zone territoriali che consentono la costruzione di edifici per scopi residenziali, per accrescere i numeri demografici locali ed offrire l’accoglienza di presenze turistiche.
Nascono così i “Villaggi” Pineta e Orizzonte, insiemi di casette sparse, dalle linee architettoniche essenziali, pressochè avvicinate le une alle altre, meta di “case di vacanza”.
Sperimentato questo tipo di insediamenti estensivo, si spinge sull’acceleratore per realizzare interventi edificatori più intensivi, mirando alla costruzione di edifici multipiano e di grandi dimensioni che stravolgeranno radicalmente e drasticamente l’aspetto ed il territorio andorese.
Sul tratto litoraneo costiero, tra la borgata Marina e lo sparuto gruppo di case chiamate con la denominazione “Dal Castellante”, ci sono solo campi coltivati a monte della Strada Statale Aurelia e le strutture edificate sulla spiaggia, appartenenti alla Colonia di Asti e già sede in passato anche delle attività cantieristiche navali locali.

A metà di questo tratto, a monte della Strada Statale Aurelia vengono gettate le fondazioni del primo palazzo andorese, che si ergerà rapidamente fino al completamento nell’anno 1959: il Condominio “Riviera”, localmente e inizialmente noto come il “Palazzo del Sole”, a causa si una sorta di raffigurazione “scultorea” realizzata su una delle facciate principali dello stesso.

Nasce via Andrea Doria


Gli inizi di via andrea Doria

Ai suoi piedi, a Ponente, viene ideata, abbozzata e tracciata una strada perpendicolare all’Aurelia, lunga un centinaio di metri: quella che diventerà via Andrea Doria, posizionata pressochè a metà del “rettilineo” costiero andorese, una posizione strategica.


Il tracciamento di via Andrea Doria verso monte, in una foto scattata da uno dei primissimi palazzi costruiti.
Nella foto si vede come il nuovo tracciato lambisca le Case Denegri, subito dietro alla casa di Lalìn Anselmo e sull'estrema destra della foto si scorge parte di Villa Rosetta.

Questa nuova arteria stradale va a dirigersi non lontana da quella che è la nuova Chiesa del Cuore Immacolato che è in costruzione dalla metà degli anni ’50 ed ormai prossima al suo primo completamento.
A fianco, tra il nuovo edificio e le case “Dal Castellante” è presente la Trattoria “Cacciatori” (da “u Noru”), dotata di annessa pompa di benzina, vero fulcro economico e punto di riferimento del luogo, destinato a rimanere inserito in un grande spiazzo che originerà Largo Doria fino a stabilizzarsi in pochi anni in Piazza Andrea Doria.

L’ambiente contadino circostante e la zona panoramica rurale dei dintorni assistono alla mutazione del panorama, alla creazione degli inizi di una schermatura visiva che limiterà la veduta del mare dai dintorni della zona pianeggiante.
Una schermatura crescente e progressiva che continuerà fino alla completa saturazione degli spazi disponibili, durante i vari decenni che si susseguiranno.
Dopo il primo palazzo ne seguono in rapida successione e l’estensione rurale circostante assiste alla rapida crescita di quello che diventerà in breve tempo il centro cittadino di Andora.
Inizialmente l’edificazione di concentra in linea sulla definizione di quella che sta diventando via Andrea Doria, ma a breve si allargherà, amplificandosi.
Al Condominio “Riviera” in completamento segue il Condominio “Marino” (famoso punto di riferimento nei decenni per avere ospitato lo storico bar-latteria di Fernando e il tabacchino di “Gè”) e quindi il Condominio “Italia 61” (che ospiterà la farmacia dopo lo spostamento da via Carminati), così chiamato in celebrazione del centenario dell’Unità d’Italia, come l’omonimo e ancora distante nuovo ponte che andrà a sostituire il più antico ponte “di prèvi” o “di prevètti” (così chiamato perché vicino al Seminario di Santa Matilde, appunto noto come Seminario “di prevètti”).
Il geometra e impresario Giuseppe Bagnasco è molto attivo e via Andrea Doria prende sempre più forma verso monte, prolungandosi dal suo tracciamento iniziale.


Via Andrea Doria ancora sterrata, fotografata da monte in prossimità dell'accesso a Piazza dell'Incontro.
Una curiosità: la mamma di Anna Maria Saracco affacciata ad un balcone del terzo piano del fabbricato Condominio "G" - ex Pensione "Casa Serena".

Si aggiungono in rapida sequenza, nel giro di un paio di anni, il Condominio “Andrea Doria”, terminato nel 1963 e nell’estate dello stesso anno nasce lo storico “Caffè Doria” (affacciato sulla neo-piazza Andrea Doria).
Il Condominio “G” (dove ci sarà la pensione “Casa Serena”, successivamente trasformata in alloggi), verrà ultimato nei primi mesi del 1964.





In seguito sarà costruito il Condominio “Orchidea”, facendo un passo indietro verso il mare, determinando l’abbozzo di quella che sarà via Clavesana.



Via Andrea Doria ha praticamente raggiunto via dei Mille.

Irrompe sulla scena un costruttore locale, il perito agrario Umberto Rossi (per tutti "geometra"), che si “attacca” su via Andrea Doria con il Condominio “Venere”, determinando un incrocio stradale che va a formare una parallela alla Strada Aurelia, via dei Mille, dove nascono in rapida sequenza il Condominio “Arianna”, il “Minerva”, il “Diana” e il “Selene”.


Si sta formando via dei Mille.

E con questo nuovo incrocio si va a collegare dal retro la nuova Chiesa centrale, lambendo e costeggiando due importanti testimonianze rurali andoresi: le “case Denegri” - “cà du bagnàu” (proprio all’angolo tra via Andrea Doria e via dei Mille) e “Villa Rosetta”, in passato tenuta rurale dei Musso e uno dei più antichi insediamenti della piana verso mare, già esistente ad inizio Ottocento.
Intanto, parallelamente a Levante nasce viale Roma, con altrettanta rapidità, alla quale si integra tutto attorno la crescita di quello che diventerà il centro cittadino andorese.


Il primo nucleo del nuovo centro cittadino intorno a via Andrea Doria.

Le costruzioni dei fabbricati vanno veloci, mentre il completamento di quelli che sono i servizi un po’ meno, tanto che i sedimi stradali restano ancora per lungo tempo sterrati e polverosi fino alla fine degli anni ’60 del Novecento, quando in rapida successione saranno sottoposti all’asfaltatura che determina il consolidamento dell’Andora moderna.

Nelle due foto in sequenza, in bianco e nero la nascita di via Andrea Doria e a colori la stessa inquadratura oggi.


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