IL BORGO DI CASTELLO
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IL CASTELLO DI ANDORA
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L’antico borgo medioevale sorge su un colle che domina da Levante la vallata di Andora.
Originariamente tale borgo era solidamente fortificato da una cinta muraria, al cui interno trovava vita il "Castello", complesso urbanistico a pianta pentagonale irregolare.
Ai suoi vertici quattro strade (mulattiere), costituivano gli unici accessi a tale fortificazione ed erano comunicanti tra loro mediante un collegamento anulare che si raccordava alla via Julia Augusta.
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La parte edificata del Castello, all’interno della cinta muraria di fortificazione era costituita da diversi fabbricati, che portarono nel Cinquecento il Giustiniani, nel suo “Castigatissimi Annali” del 1537, a descrivere il Borgo cinto di mura, costituito da 20 fuochi, con al suo interno presenti numerose cisterne per la raccolta dell'acqua piovana, due “Hostarie", medici, avvocati e notai, barbieri, tre botteghe, un piccolo "Hospitale" detto di Santa Maria Maddalena.
© Ovidia Siccardi e Mario Vassallo
CHIESA DEI SANTI GIACOMO E FILIPPO
CASA CANONICA
Imponente edificio di forma rettangolare, giunto in epoca moderna in stato di rudere, ma sapientemente recuperato e trasformato nel Ristorante “La Casa del Priore”.
CASA ALBERTI
Uno dei tanti edifici del borgo, quello abitato più vicino al “Castello”; un tempo usato dalla famiglia Marchiano, fu successivamente abitato dalla famiglia Peloso-Gugola ed infine noto per essere stato la residenza della “Signora Maria”, l’indimenticabile vera “custode del Castello e della Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo” per tanti anni.
CASA CAVIGLIA
L’edificio posto all’ingresso del borgo in prossimità della volta porticata che immette sulla salita al “Castello”; residenza della famiglia Caviglia, una delle più antiche abitanti nella borgata.
CA' DI PROFUGHI
Edificio così chiamato perché fu abitato da una famiglia di provenienza udinese, profuga a seguito di eventi bellici.
CA’ DE BACIÖŖA
Questo edificio (Casa Micheri) era la sede al piano terra di un “gumbo” (u gumbu de Baciöra), all’interno del quale, probabilmente, nel 1883 il D’Andrade rinvenne lo stemma della famiglia Boccanegra scolpito su una lastra marmorea; al piano primo, dal 1885 e per molti anni, si svolse l’attività di una pluriclasse elementare per i bambini delle famiglie abitanti nel borgo e per quelli delle case vicine, citata e descritta dal Marchese Marco Maglioni in uno dei propri scritti su Andora.
RUDERI DEL BORGO
residenze degli abitanti del borgo, giunti a noi come semplici ruderi, spesso non precisamente identificabili nelle loro forme e consistenze originarie e talvolta confusi nei muri delimitanti le fasce degli uliveti.
All'esterno del borgo, ma strettamente legati alla vita medioevale del Castello, si ergono altre costruzioni.
"CASA DEL DAZIO" O "DOGANA"
luogo dove era tradizione che si pagasse il pedaggio e si sbarrasse il passo in caso di conflitti o di necessità; tale edificio era posizionato a ridosso, ma esterno alla cinta muraria di fortificazione, fornendo un luogo di sosta e ristoro per i viaggiatori di passaggio sulla limitrofa antica strada Julia Augusta di origine romana.
PORTA OGIVALE
si tratta della porta di accesso a sud-ovest del borgo, raggiungibile dalle antiche mulattiere, tra cui la “strada della Rocca di Castello”, che permette di attraversare la cinta di fortificazione muraria a ridosso delle case abitate, tramite una sorta di porticato delimitato da un’apertura di accesso di forma ogivale.
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(1) - (2) - Elaborati tratti da "Studio per il recupero architettonico - urbanistico del Castello di Andora" - Ovidia Siccardi - Facoltà di Ingegneria - Università di Genova - 1995/96 – Revisionato e aggiornato in digitale - 2021.
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Le stradine del Borgo di Castello
DOVE SI TROVA / COME ARRIVARE