CASELLE - Geometra Mario Vassallo

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CASELLE

SUL SENTIERO DEI RICORDI > TESTIMONIANZE DAL PASSATO > CENNI STORICI
LE CASELLE
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"[.. .] Diversa da tutte le campagne di pianura e di collina, la campagna ligure sembra, più che una campagna una scala. Una scala di muri di pietre e di strette terrazze coltivate, una scala che comincia dal mare e sale su per le brulle alture fino alle montagne piemontesi: è la testimonianza di una lotta di secoli fra una natura avara e un popolo laborioso e tenace quanto abbandonato e sfruttato". [Italo Calvino]
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Le antiche costruzioni locali in pietra nascono dalle necessità e dalla fatica di gente povera, contadini che vivono tra i sacrifici quotidiani, accontentandosi e sfruttando ciò che la terra intorno poteva offrire loro.
Si adattano per la sopravvivenza ad un territorio che offre scarsa produttività, avendo pochi strumenti di lavoro e spesso inadeguati, dando vita alla civiltà dei “maxèi”: borgate in pietra tra gli ulivi, mulattiere, piccoli fabbricati isolati per usi rurali, bealere, scalette, cisterne, caselle.



L’intervento di spietramento per rendere superficialmente più regolari e lavorabili i terreni che sono utilizzati a seminativi e pascoli, fornisce mucchi di pietre, che diventano una preziosa risorsa.
Terreni in pendenza anche accentuata, vengono terrazzati mediante la costruzione di muri (mediamente di altezza da uno a quattro metri e talvolta anche superiore).
Queste vere e proprie costruzioni modificano e caratterizzano permanentemente l’aspetto e l’assetto dei luoghi: contengono le spinte della terra, sono realizzati esclusivamente a secco (senza impiego di malte tra le pietre), assolvendo un'importante funzione drenante, poiché rallentano l’erosione dei versanti da parte delle precipitazioni atmosferiche.
Oltre ai “maxèi” (i muri), altre costruzioni caratteristiche del territorio sono le “caselle”.



Le “caselle” sono costruzioni di origine molto antica, ubicate nelle vicinanze di sentieri e mulattiere, ma anche sparse nelle campagne, probabilmente per tipologia risalenti ai castellieri preromani, di cui si sono tramandate le tecniche realizzative tra generazioni contadine, mutando la destinazione originaria di abitazione in ricoveri stagionali e depositi agricoli.
Tali costruzioni erano opera di pastori e contadini, capaci di realizzare muri e ripristinare crolli e dalla loro abilità dipendeva la qualità del manufatto, unitamente alle caratteristiche del materiale a disposizione.
***Le pietre di fondazione impiegate nella realizzazione dei muri venivano chiamate “e söie”.
***La “ciàppa” è una pietra larga impiegata prevalentemente nella copertura dei tetti.
***I “rissói” sono la caratteristica pavimentazione di ciottoli formanti il sagrato di molte chiese della Liguria, solitamente bicromo.
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ANALISI DELLA TIPOLOGIA



La tecnica costruttiva delle “caselle” è simile a quella dei “maxèi” (muri di fascia), con una forma quadrilatera o circolare.
Nella forma a pianta circolare le dimensioni medie sono di ml 2,00 – 2,50 per il diametro interno (fino a ml 3,50), con altezza variabile e superficie interna di circa mq 3 – 5, contenendo al massimo 4 – 5 persone e difficilmente in posizione eretta.

  

Lo spessore dei muri perimetrali è di cm 60 – 80 (fino a ml 1,00) e lo spessore accentuato è fondamentale per motivi statici, trattandosi di costruzioni a secco.
Solitamente le “caselle” sono ad un piano, con forma planimetrica riconducibile ad un cerchio o a un quadrato.
La muratura aggettante interna con pietre a vista fruisce di una copertura a cono, piramidale, oppure piatta e spesso ricoperta di terra e scaglie.
Le aperture d’accesso possono essere di altezza variabile, secondo l’uso a cui la costruzione viene preposta e spesso, sopra l’architrave, è presente una piccola apertura, quale presa d’aria e fonte di illuminazione, avente anche lo scopo strutturale di alleggerire lo scarico del peso soprastante dalla mezzeria dell’architrave stesso, in modo da non lesionarlo e/o spezzarlo.
All'interno della “casella” è possibile trovare grossi massi e tavole perimetrali per sedersi o distendersi, la sede per il focolare, nicchie nello spessore murario perimetrale.
Le “caselle” a pianta circolare possono presentare varianti a ferro di cavallo, o ellittiche, con forma tronco-conica, cilindrica o trapezoidale.



Le “caselle” a pianta quadrilatera possono essere di pianta quadrata o rettangolare, con angoli vivi oppure arrotondati, sia internamente che esternamente e possono assumere forma parallelepipeda o tronco-conica.
Esternamente possono essere libere sui quattro lati, o parzialmente addossate ad una fascia, ad una roccia affiorante o ad un rialzamento del terreno.



Le “caselle” di sottofascia, semplici nicchie ricavate in parte nello spessore della fascia, hanno solitamente pianta semicircolare o a ferro di cavallo e più raramente quadrilatera, con porta rettangolare sormontata da architrave e copertura esternamente costituita dal suolo della fascia superiore, oppure emergente, a cupola, per cm 40 – 50.



La porta è sempre molto bassa, fino a ml 1,60, per diminuire le dispersioni di calore tra l'ambiente interno e l'esterno; è caratterizzata lateralmente da due grossi blocchi lapidei costituenti gli stipiti, i quali reggono un grosso lastrone con funzione di architrave.
Spesso sono presenti una o più finestrelle, quasi sempre affacciate sul versante con visuale panoramica, con dimensioni minime, variabili tra cm 15 – 30 di lato.
Il piano di calpestio interno, in terra e pietrisco (raramente pietre e ciottoli tondeggianti), è solitamente allo stesso livello del terreno esterno, ma in alcuni casi è molto più basso e vi si accede scendendo due o tre gradini.
La copertura, internamente è una “volta impropria” o “tholos” (“volta impropria” perché scarica solo in verticale per mezzo della compressione dei vari strati di pietre), che è realizzata mediante la sovrapposizione di cerchi di pietre posate di piatto e gradualmente aggettanti verso l'interno e chiusi alla sommità da una grossa “ciàppa”.
Quest’ultima, paragonabile ad una “chiave di volta”, è rimovibile dall'esterno, nei casi di copertura piatta, per consentire di sfiatare il fumo derivante da un eventuale focolare interno e/o fuoco per riscaldarsi.
Spesso la copertura è completata da uno spessore di piccole scaglie lapidee, pietrisco (per riempire gli interstizi) ed uno strato di terra argillosa.


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Sovrapposizione tra foto aerea - GoogleEarth e Mappa Catastale d'impianto - Agenzia delle Entrate
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